Il mondo della farmacia sta attraversando una crisi profonda ma nessuno lo dice; o, usando le parole di Hans Christian Andersen: il re è nudo, ma nessuno vuol dirlo!
I propri interessi avanti a tutto!
La situazione paradossale in cui versa la categoria è proprio questa, tutto il mondo della distribuzione del farmaco sta scricchiolando pericolosamente, in alcuni casi addirittura è già crollato, ma nessuno ha interesse a parlare di ciò. Il sindacato non ha beneficio ad aprire una discussione sui veri problemi della categoria, né tanto meno i diversi fornitori di servizi (commercialisti, software house, aziende farmaceutiche, editori e giornalisti…) perché tutti desiderano che la situazione rimanga così come era, del resto il rischio di perdere potere e soldi è forte. Perché mai anticipare il giorno del Ringraziamento se siete un tacchino?
Chiusi in una bolla
Se le varie istituzioni ed aziende che fanno business con la farmacia non hanno assolutamente nessun interesse a parlare della trasformazione in atto e dei problemi che genera nel tessuto delle 20.000 farmacie, è perché la rinnovata consapevolezza della categoria potrebbe portare loro solo dei danni. Ma a dire il vero anche la categoria, è abituata a dormire più o meno sonni tranquilli e non vuole farsi angosciare da scenari di cambiamento… meglio continuare a dormire ed illudersi. Del resto si diventa chi si frequenta, ed i farmacisti sono principalmente in contatto con persone anziane, non deve pertanto stupire se una visione arcaica, ancorata a modelli superati, è ancora quella dominante.
È in atto un forte cambiamento
Logicamente ognuno può fare quello che meglio desidera, sta di fatto che è in atto un forte cambiamento, testimonianza di ciò è il dato che tutte le farmacie sopra un milione, taglia minima per gli acquisti da parte delle catene, da tre anni a questa parte al centro nord sono state di fatto di appannaggio delle nuove strutture. Ma come detto, nessuno ne parla in maniera chiara, addirittura alcuni commercialisti, ex paladini della categoria che solevano indicare il farmacista come un martire da santificare, in gran segreto (ma nemmeno tanto) stanno provvedendo a indirizzare tutte le compravendite verso le catene che pagano di più dei privati.
La campana dell’ultimo giro…
Dopo quattro anni dall’entrata in vigore della legge sul capitale, e dell’arrivo di svariati gruppi economici che hanno acquistato circa settecento farmacie (attenzione tutti punti vendita medio grandi collocati in posizioni centrali, che valgono in termini di giro d’affari almeno 2.000 farmacie medio piccole) il livello di attenzione sul tema è modesto. Girando per farmacie a raccogliere testimonianze per le diverse attività editoriali che svolgo, mi imbatto sistematicamente in situazioni imbarazzanti, che mi fanno pensare che il tempo si sia fermato con tutto quello che ne consegue. Se si desidera continuare a svolgere la propria professione anche in futuro, visto che il fenomeno delle catene crescerà, è forse il caso di iniziare a ripensare seriamente tutta la professione.
I latini dicevano che se vuoi la pace, prepara la guerra! Forse è il caso di iniziare a studiare ed imparare a gestire l’impresa farmacia, altrimenti il rischio nemmeno tanto lontano è quello di passare la mano!
Buona riflessione.
GCP
Vuoi migliorare la gestione della tua farmacia? Acquista il corso online “Il farmacista gestionale” e riparti alla grande! |
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
Questo sito utilizza dei cookie, anche di terze parti, necessari al suo corretto funzionamento e secondo le finalità illustrate nella Privacy Policy, dove trovi maggiori informazioni e anche indicazioni su come eventualmente negare il consenso a tutti o alcuni cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.