Ormai il tema della responsabilità ambientale, non è più un argomento oggetto d’interesse solo di uno sparuto gruppo di attivisti, ma è al centro delle agende dei grandi della terra come attestano gli ultimi vertici sul clima. Tra i tanti fattori legati al cambiamento climatico c’è senza dubbio anche quello degli allevamenti intensivi con le loro grosse emissioni di metano, ma anche con il dolore provocato ai poveri animali. Non è un caso che negli ultimi tempi, sulla scia delle denunce dei danni causati dagli allevamenti intensivi, sempre più persone sono diventate più consapevoli dei danni generati da tale industria, spingendo addirittura alcuni ad abbracciare il veganismo.
Il veganismo (o, più raramente, veganesimo) è un movimento che propone l’adozione di uno stile di vita proprio di una società basata su risorse non provenienti dal regno animale. Se la base del veganismo, come alle sue origini, è riconducibile all’anti specismo, le sue motivazioni si sono estese a comprendere temi ambientalistici, demografici, medici, salutistici, socioeconomici. |
Attenzione perché la nuova tendenza non riguarda soltanto l’industria della carne, ma tocca trasversalmente molti settori, fino ad arrivare al settore cosmetico. In nome di una maggiore attenzione etica nello shopping le persone leggono volentieri le etichette dei prodotti cosmetici prima di acquistarli e scartano quelli che non corrispondono al proprio stile di vita o al proprio credo.
La cosmesi vegana, che nel 2017 ha fatto registrare vendite per ben 12,9 miliardi di dollari, è stimata dagli analisti di Grand View Research che raggiungerà la ragguardevole cifra di 21 miliardi nel 2025 a livello mondo. |
Il nuovo trend stimolato da influencer e celebrites che adottano uno stile di vita ‘vegano’, o dai vari blog o social media che sottolineano i benefici di scelte di bellezza ‘chemical-free’ riguarda soprattutto i millennials, ma è nascente anche nel resto della popolazione a fronte di un aumento di preoccupazioni sulla salute e la sicurezza di ciò che si usa. Un contributo al cambio allo stile di consumo deriva anche dai continui allarmi sull’aumento dell’inquinamento ambientale e i rischi legati all’uso di sostanze chimiche inquinanti, del resto l’uso di sostanze di derivazione naturale aiuta a ridurre l’inquinamento e riduce la dipendenza dai prodotti a base di petrolio. Tutto questo contribuisce al boom della cosmesi vegana”.
Passando all’azione…
Bene… come affermava un esperto, non ci vuole molto ad aggiungere un ulteriore “discesa” dedicata alla cosmesi vegana, basta quindi selezionare una nuova gamma ed il gioco è fatto! Attenzione, perché questo modo di affrontare il tema, potrebbe essere un pizzico riduttivo e non cogliere un aspetto centrale per un dettaglio specializzato, con una forte vocazione etica come è la farmacia, ossia:
il cliente è sempre più informato e responsabile e premia con i suoi acquisti le strutture che maggiormente interpretano i suoi valori!
Come scritto in un precedente post è giunto il momento in cui la farmacia deve scegliere quale missione seguire e quale posizionamento adottare!
Come fare quindi a creare una farmacia capace di interpretare le nuove tendenze, salvaguardando il patrimonio di credibilità e gli impegni economici?
Certamente si possono fare tante cose, ma tre mi sembrano prioritarie ed alla portata di tutti coloro che voglio connotare la propria farmacia in maniera diversa dal solito negozio:
L’implementazione di queste tre “semplici” azioni spiana la strada alla creazione di una farmacia veramente etica, autorevole e credibile, tre elementi indispensabili per il successo in un mercato sempre più dominato da acquirenti responsabili ed attenti!
Buona riflessione.
GCP
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
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