La diffusione del virus ha letteralmente cambiato il modo di vivere e di interagire di tutti noi, ma anche il modo di condurre il business, la gestione della farmacia non fa eccezione. Nel contesto attuale le classiche interazioni che fino a 9 mesi fa erano normali come ad esempio provare un prodotto cosmetico, oggi sono sconsigliate, quando non vietate! Logicamente tutto ciò si è trasformato in un crollo delle vendite dei cosmetici, obbligando i farmacisti a sviluppare nuove strategie di gestione della farmacia, come ad esempio il potenziamento del canale online.

Difronte a questo scenario  fortemente punitivo diversi attori dell’industria cosmetica hanno  sviluppare iniziative per cercare di arginare le perdite spingendo sull’innovazione tecnologica.

A questo proposito, il progetto sviluppato da L’Oréal  di cui parleremo in questo post merita sicuramente una riflessione, in quanto questa iniziativa potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova tendenza, che in un prossimo futuro potrebbe portare ad un cambio di organizzazione del reparto cosmetico e più in generale della farmacia.  Ad oggi i prodotti cosmetici hanno  nella “prova” più ancora che nel consiglio, un forte legame con il mondo classico fatto di mattoni e persone, ma le nuove tecnologie di realtà aumentata sembrerebbero capaci di superare anche questo vincolo.

Per fronteggiare la situazione innescata dal virus, l’azienda francese  ha lanciato nuovi tutorial online, ma soprattutto ha creato un modo virtuale di applicare il trucco  imitando l’esperienza del negozio fisico.

Attraverso il programma di realtà aumentata di ModiFace, una società che L’Oréal ha acquisito nel 2018, la prova dei prodotti, tipica del mondo reale si può replicare online. Grazie alla nuova tecnologia il cliente può vedere in diretta l’effetto del prodotto sulla propria immagine.

Durante gli ultimi nove mesi, come è facilmente intuibile, l’utilizzo della nuova modalità di provare i prodotti si è moltiplicata per cinque volte, superando il traguardo di un miliardo di  utenti. Durante la pandemia, i tassi di conversione (passaggio dalla prova all’acquisto)  sono triplicati, con le persone che hanno trascorso più di sette minuti sul servizio e provando da 20 a 30 tonalità di trucco prima di acquistare il prodotto.

Come è facilmente intuibile, il passo da mostrare l’effetto delle diverse tonalità di un rossetto  sul volto, ad effettuare un’analisi approfondita della pelle del viso è breve. Non è un caso che Vichy, marchio del gruppo L’Oréal attivo nel canale farmacia, stia lavorando su un servizio di consulenza dermatologica basato sull’intelligenza artificiale, capace di fornire in automatico specifiche indicazioni al cliente.

Basterà scattare una foto del volto, perché il sistema fornisca tutta una serie di informazioni con le relative raccomandazioni di acquisto dei prodotti più pertinenti, aprendo così la strada ad un modo nuovo di organizzare il reparto cosmetico, ma anche più in generale di gestione della farmacia.

Buona riflessione.

GCP

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