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Pharma Barometro



Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

La consegna a domicilio dei farmaci, un regalo del virus

Messaggio 200420 PCG

 

Le restrizioni  indotte alle persone a causa del virus, hanno sottolineato la praticità dello shopping online, tanto che in America alcuni esperti  si sono affrettati a definire il virus come il più grande agente di marketing del commercio elettronico. Questa affermazione per quanto forte è ancora più vera in Italia, dove l’online ha ancora una penetrazione relativamente bassa. Del resto il commercio elettronico non sempre è economico ma sicuramente è sempre comodo, è sufficiente fare l’ordine e pagare perché di li a poco la merce giunga a casa nostra.  Questa comodità che in passato era pressoché preclusa al settore della farmacia, con l’epidemia è divenuta quasi una “normalità” (con tutte le eccezioni del caso) almeno nelle città maggiori come Milano, ma anche Roma, Bologna, Torino….  Certo, nei giorni di massima crisi i tempi di consegna si sono dilatati, le poche ore pubblicizzate dalle varie start up che offrono il servizio, sono di ventate molte di più, ma si sa, quello che abbiamo attraversato è stato una vera emergenza!

La cosa che personalmente trovo interessante,  è capire  come l’effetto virus inciderà sul cambio di abitudini degli italiani e come queste, unite alle evoluzioni burocratiche-tecnologiche della PA di questi ultimi tempi, andranno a impattare sulla gestione giornaliera delle farmacie italiane. Se sul fronte SSN, vedi digitalizzazione delle ricette, si sta lavorando per dare finalmente compimento a tale progetto, e in questo caso la farmacia è una “attrice non protagonista”, sul fronte delle consegne a domicilio ogni struttura può decidere in autonomia la strada che reputa più consona al suo sviluppo, attuando e non attuando il servizio. L’Italia è un paese bellissimo, dove però le innovazioni stentano a prendere campo.   Pertanto si potrebbe pensare che il fattorino che consegna il pacchetto dei farmaci a casa del cliente, finita l’emergenza rimarrà un fenomeno ad appannaggio di una ristretta cerchia di indaffarati milanesi e poco più.

Non c’è dubbio però il servizio di consegna a casa nel medio lungo, ossia nei prossimi  2/4 anni prenderà piede anche in molte città di provincia. Del resto con il dispiegarsi degli anni ’20, tutto il gruppo dei nati prima degli anni sessanta avrà varcato la soglia dei  65 anni, età in cui gli acciacchi aumentano e con essi l’uso dei farmaci, di contro questi diversamente giovani, abituati da tempo ad acquistare sul web, vorranno sicuramente anche per i farmacia la stessa comodità che provano tutti i giorni quando comprano su Amazon. Se al gruppo dei Beby Boom sommiamo anche quello dei giovani e delle persone di mezza età, si comprende come la maggior parte della popolazione ormai abbia sviluppato familiarità con e-commerce e vada cercando alcune comodità a cui è abituata anche in farmacia, nei prossimi anni, la scelta di dotarsi di un servizio di consegna a domicilio non sarà più un elemento per distinguersi dalla concorrenza, ma di assoluta necessità per operare sul mercato. Personalmente penso, che ieri la consegna a casa del farmaco era innovazione, oggi, almeno a Milano, comincia già a diventare normalità e prossimamente anche in altre città!

Buona riflessione e buona innovazione.

GCP

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