Tutti parlano dell’e-commerce e della sua ascesa, e in effetti il commercio tramite il web rappresenta uno dei più importanti trend destinato a cambiare le caratteristiche del mercato, fenomeno già in parte realizzato grazie anche all’aiuto del nefasto Covid 19. Ma detto ciò, come può la singola farmacia partecipare a questa importante “golden rush”?
La storia si ripete
Come diceva Gian Battista Vico, la storia si ripete: del resto nel corso dei secoli si sono susseguite svariate corse all’oro in diverse parti del mondo. Sicuramente quella più nota, non fosse per le citazioni ricorrenti di Zio Paperone (esperto di ricchezza e creatore di patrimoni smisurati) è stata quella del Klondike, avvenuta sulla fine del 1800 in Alaska. Anche in quella circostanza, molti sono stati quelli che ci hanno provato, ma pochi quelli che sono stati capaci di accumulare una vera ricchezza. Partiamo propri da questa immagine, ossia dei moltissimi che nonostante i sacrifici sono rimasti con un pugno di mosche, e dei pochi che forse baciati dalla fortuna, sono riusciti ad arricchirsi veramente. Sicuramente tra coloro che tornarono a casa con più denaro rispetto alla partenza c’erano i negozianti, che approfittando dell’euforia generale, avevano aperto un’attività per vendere pale e picconi ed altri generi ai vari minatori arrivati in Alaska!
I competitori stanno aumentando
Al momento sono già oltre 800 le farmacie accreditate per effettuare commercio elettronico presso il Ministero della Salute, ma solamente poco più di una decina riescono a sviluppare dei fatturati e dei margini degni di nota come è caso del sito sviluppato dal Dottor Zaccariello di Napoli o piuttosto il più giovane sito di Farmacasa. Ma attenzione perché il web tende a premiare i primi (meglio il primo…), per intenderci quelli che appaiono nella pagina iniziale di Google; per gli altri le soddisfazioni economiche sono in genere molto modeste, quando non addirittura assenti. Come può quindi la singola farmacia approfittare del nuovo trend e non andare ad ingrossare ulteriormente le fila dei “cercatori d’oro vanamente speranzosi”, ma piuttosto comportarsi come quei sagaci commercianti di picconi che a differenza dei vari minatori sono tornati a casa con un discreto gruzzolo?
Un pensiero laterale…
Un modo per rispondere a questo quesito potrebbe essere quello di usare il pensiero laterale, tanto caro ad Eduard Debono, ossia provare ad esplorare territori ancora poco battuti e magari collegati indirettamente al commercio elettronico. A questo proposito, un approccio smart potrebbe essere quello di collocando un loker in farmacia, incrementando così il numero delle persone che entrano in farmacia. Questa iniziativa, che deve essere sviluppata in accordo con un uno dei grandi operatori del web, non porta ricavi aggiuntivi diretti, eccetto per l’eventuale affitto dello spazio dell’armadio, ma permette di aumentare il traffico sul Pdv, ossia il numero delle persone che entrano in farmacia, elemento determinate per lo sviluppo del fatturato. Inoltre, in considerazione che i maggiori utilizzatori dell’e-commerce sono i giovani, il posizionare un loker all’interno della propria farmacia permette di entrare in contatto con fasce di pubblico che normalmente non frequentano il negozio, creando così le condizioni per la vendita di prodotti aggiuntivi rispetto a quelli acquistati dalla clientela tradizionale…
Buona riflessione.
GCP
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
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