Il prezzo del petrolio sta volando sempre più…
Ormai, dopo quasi venti anni di assoluta assenza dell’inflazione, questa vecchia conoscenza di chi ha qualche anno in più è tornata a farci compagnia con tutte le sue conseguenze! Che ci piaccia o meno l’inflazione senza dubbio importata dall’aumento delle materie prime, vedi ad esempio aumento del prezzo del rame, o piuttosto degli idrocarburi, sta nei fatti sconquassando tutto il vecchio ordine economico, generando una vera ondata inflazionistica con il rialzo indiscriminato di quasi tutti i beni, da quelli di prima necessità come pasta e pane, per giungere ai costi delle consegne per gli acquisti online. Insomma quasi una tempesta perfetta su una economia che stava lentamente uscendo dal Covid 19!
Ripercussioni sulla filiera
Logicamente il rincaro delle materie prime non tocca direttamente l’industria farmaceutica, i cui prodotti risentono in maniera marginale dell’aumento dei prezzi delle commodity. C’è però un settore della filiera, che per la sua natura, è letteralmente assediato dagli aumenti, ed è quello della distribuzione intermedia. Come dimostrano gli annunci fatti da due grossi operatori, ossia Comifar e Sofarmamorra, il caro carburante sta mettendo veramente in difficoltà il lavoro dei grossisti che hanno nelle micro-consegne giornaliere alle oltre 20.000 farmacie un costo sempre meno sopportabile. Del resto il settore della distribuzione intermedia, già da tempo lavora con margini ridotti e risultati economici risibili. Per capire la situazione in cui versa la distribuzione intermedia, basta pensare che come riporta Pharmacy Scanner, per il 36% di Unifarm di Fossano i soci dovranno fare un aumento di capitale da soli 10 milioni, ossia tutta la società vale appena 30 milioni, che al prezzo odierno corrispondono al valore di 10 farmacie medie. Pertanto gli aumenti dichiarati dalle due aziende saranno solo i primi di una lunga serie, d’ora in avanti il costo della consegna dovrà essere considerato una voce a parte da pagare in più rispetto alla merce acquistata.
L’impatto sulla farmacia
Logicamente l’aumento dei costi di consegna si ripercuoterà su tutte le farmacie, andando in alcuni casi a intaccare sensibilmente la marginalità delle stesse. Che fare dunque? Stante così la situazione, se le farmacie vogliono continuare a marginare come in passato, non rimane che un cambio di strategia in fatto di acquisti. In una parola il farmacista deve imparare ad acquistare meglio, abituandosi a soddisfare le richieste giornaliere con un numero minore di rifornimenti. Del resto in un futuro prossimo il numero delle consegne non potrà che diminuire, sia per il caro carburante, ma anche per ridurre l’impatto ambientale che tale pratica genera. Pertanto, al Titolare accorto non rimane che imparare ad ordinare meglio i prodotti, magari aumentando lo stock di alcune referenze alto rotanti.
Cosa fare nell’immediato
Quali azioni intraprendere per mantenere la redditività invariata? Semplice, migliorare la gestione degli acquisti! Ossia comprare la merce giusta, al giusto prezzo nelle quantità corrette, ricorrendo magari ad un programma dedicato alla gestione degli ordini. È sufficiente mettere un pizzico di attenzione nella gestione degli acquisti, per riuscire ad offrire lo stesso livello di servizio alla clientela con un numero minore di consegne giornaliere, con tutti i benefici del caso.
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Buona riflessione.
GCP
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
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