La medicina con i suoi specifici saperi è da sempre una pratica che spesso, anche in virtù della non conoscenza del paziente, profuma di magia! Anche se oggi l’approccio terapeutico è standardizzato e strutturato in rigidi protocolli d’intervento, ed i farmaci sono frutto di un processo chimico ben codificato, la materia mantiene un alone particolare, così che la gran parte delle persone demanda ancora la gestione della propria salute al medico o al farmacista, sulle cui spalle ricadono gli obblighi professionali e morali di un comportamento corretto e rispettoso del paziente e dei suoi problemi.
Anche se negli ultimi anni grazie a diverse iniziative, vedi ad esempio l’uso del consenso informato, il rapporto medico – paziente è divenuto una “relazione simmetrica” con analoghi poteri. Ma se l’introduzione del consenso informato ha costituito un punto di svolta nella partecipazione attiva del paziente alla salvaguardia della sua salute, le nuove tecnologie digitali e il desiderio di contenere i costi della spesa sanitaria da parte dei governi promettono ulteriori sviluppi.
La Commissione europea ha infatti annunciato un piano d’azione per far cadere le barriere al pieno utilizzo delle soluzioni digitali nei sistemi sanitari europei. L’obiettivo è migliorare le prestazioni sanitarie a beneficio dei pazienti, offrendo a questi ultimi un maggiore controllo delle proprie cure mediche riducendo al tempo stesso i costi. Mentre la telemedicina suscita l’entusiasmo di pazienti e operatori sanitari in ambito ospedaliero e gli anni avvenire vedranno la sua applicazione su larga scala, milioni di Europei hanno già scaricato App per smartphone che permettono di tenere d’occhio il proprio stato di salute e di benessere, sancendo così l’ascesa di un nuovo paziente informato e proattivo.
Mentre il settore della sanità pubblica, deve ancora sfruttare appieno il cospicuo potenziale offerto dalla svolta digitale per migliorare i servizi e realizzare i risparmi di efficienza che la tecnologia permette, sul fronte del singolo cittadino la tecnologia ha già fornito i primi frutti. È infatti possibile effettuare in totale autonomia il monitoraggio di svariati parametri della salute della persona, vedi ad esempio il controllo della pressione o piuttosto della glicemia e del successivo invio dei valori al medico curante.
Grazie alla diffusione dei telefoni intelligenti e la creazione di App specifiche per la salute, il cittadino diventa attore protagonista della salvaguardia del suo benessere. Attraverso il cellulare pertanto il paziente può monitorare sistematicamente il suo stato di salute, ma anche trasmettere i risultati al proprio medico curante o al centro specialistico. In questo contesto il malato non è più quella figura passiva del passato, ma una persona autonoma che controlla e valuta il suo benessere.
È sufficiente vedere il grafico dell’andamento della glicemia sullo schermo del proprio smartphone per capire se siamo stati “bravi” o meno nel seguire le indicazioni del diabetologo mangiando i giusti alimenti. Ma il fenomeno del “super paziente” non è legato solamente all’ascesa dei telefoni di nuova generazione ed ai servizi che potranno essere espletati attraverso tali strumenti, ma anche allo sviluppo dei social media e delle migliaia di siti web dedicati al tema della salute.
Grazie alla rivoluzione digitale chiunque può teoricamente informarsi sulle proprie patologie e decidere prontamente quando consultare il medico per risolvere un problema, emblematico a questo proposito è il successo conseguito da siti dedicati al tema come WebMD al cui interno il paziente può trovare un vero e proprio tesoro di informazioni sull’argomento salute e sul suo mantenimento.
Tra i vari strumenti che contribuiscono alla creazione della figura del super paziente un posto particolare spetta ai vari social network come Facebook, ossia a quelle piattaforme che permettono lo scambio e l’amplificazione delle informazioni tra i diversi utenti. Emblematico a questo proposito sono le comunità che si riuniscono intorno ad una patologia come ad esempio il diabete, ma anche ad altre malattie fortemente invalidanti che coinvolgono tutto il nucleo familiare come l’alzheimer che portano alla creazione di gruppi in cui le persone si scambiano le esperienze e cercano consigli.
Il paziente sfruttando la conoscenza cristallizzata nelle varie applicazioni e le informazioni che può facilmente recuperare in rete, diventa pertanto più consapevole ed esperto della propria malattia. Questo salto tecnologico/culturale obbliga pertanto tutti gli operatori del settore ad un innalzamento del livello professionale, in quanto il cliente-paziente grazie alla tecnologia è in grado di effettuare in autonomia alcune delle attività per cui in passato si recava dal medico o in farmacia.
Tutto ciò se da un lato apre scenari assolutamente impensabili solo alcuni anni fa, vedi monitoraggio a distanza dei pazienti ed l miglioramento della loro compliance, dall’altro pone un ripensamento della professione da parte di tutti gli attori della filiera della salute… industria farmaceutica compresa!
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Ottimo articolo. Grazie dei preziosi spunti per l’approfondimento della tematica