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Pharma Barometro



Pharmabarometro rappresenta un osservatorio sul mondo della farmacia e su tutto il settore del CHC. Nelle tre sezioni che lo compongono è possibile infatti trovare informazioni sia sui fenomeni aggregativi (Fenomeno Catene), ma anche sulle iniziative sviluppate dalle aziende (Mondo CHC), nonchè uno sguardo sul nascente fenomeno delle applicazioni dedicate al tema della salute e del benessere (Osservatorio App e Nuovi Media).

Pagare prima conviene

Pagare prima conviene

Un vecchio adagio recitava che a pagare e a morire c’è sempre tempo… sicuramente il detto è stato forgiato in un periodo di bassa inflazione con il costo del denaro esiguo, quando addirittura non negativo come accadeva fino a poco fa! Da alcuni mesi a questa parte il costo del denaro è invece volato e pagare più tardi non è più così vantaggioso…

Il vento è cambiato

Come riporta un articolo apparso la settimana passata su Pharmacy Scanner, già diversi operatori della distribuzione intermedia si sono mossi con l’inizio dell’anno ritoccando i propri listini all’insù. Se questo è abbastanza normale da un punto di vista del business (un operatore economico cerca sempre di ribaltare sul cliente i propri costi pena la sua instabilità finanziaria), il problema diventa molto grosso per quelle farmacie che per diversi motivi non riescono o non vogliono pagare entro i 30 giorni dal ricevimento della merce.  A questo proposito se mettiamo a confronto i risultati economici di quattro ipotetiche farmacie con lo stesso fatturato, che comprano tutto dallo stesso grossista ma con tempi di pagamento diversi, emergono delle sorprese su cui gli operatori del canale dovrebbero fare una attenta riflessione!

 Pagare prima conviene

Alcune considerazioni

Come mostra chiaramente lo schema, tra chi riesce a pagare tutta la merce a 30 giorni a chi viceversa usufruisce delle dilazioni, esiste un vero divario, che tende a diventare un abisso tanto più si sceglie la dilazione maggiore. Come evidenzia lo schema, l’utile netto prima delle imposte per colui che paga a 180 giorni è la metà di quello ottenuto dal collega che riesce a pagare entro 30 giorni.

Cosa fare

Se l’inflazione può essere un alleata per coloro che sono indebitati a tasso fisso e che vedono il loro debito diminuire grazie al fenomeno inflattivo, non è così per coloro che viceversa si trovano ad operare con un tasso variabile che cresce all’aumentare del costo del denaro. A questo proposito i listini dei grossisti si muovono come se fossero dei tassi variabili, se per quanto riguarda i prodotti di libero acquisto il farmacista può ribaltare parzialmente i maggiori costi sul cliente finale, non è così logicamente per la quota in convenzione, dove l’aumento dei costi di consegna si trasforma automaticamente in un minor guadagno. Pertanto, di fronte a un tale scenario è assolutamente consigliabile diminuire il più possibile l’indebitamento, o piuttosto, per chi lo potrà fare, rinegoziare una linea di credito a tasso fisso ad un valore minore del tasso praticato dal proprio grossista.

Buona riflessione.

GCP

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