Come insegnano illustri personaggi del calibro di Bill Gates o Warren Buffett, se si ambisce ad alti risultati e si desidera migliorare, è necessario continuare a studiare e imparare tutti i giorni; del resto l’ampliamento delle proprie competenze è assolutamente determinante per il successo a lungo termine, sia di un singolo che di un’intera organizzazione. Traslando questa considerazione nel mondo della farmacia, i temi su cui il farmacista può continuare ad ampliare il suo bagaglio di conoscenze sono molti, sia sul piano professionale, che su quello della gestione del business.
Il nuovo contesto e le sue sfide
So benissimo che il lavoro dietro al banco è faticoso e stressante, e che spessissimo lascia poco tempo, ma se una persona è chiamata a gestire la propria attività non può esimersi da certi compiti anche se faticosi. Del resto la farmacia tradizionale è sotto assedio da più parti, vedi l’aumento della burocrazia imposta dall’SSN che rende il lavoro sempre più complicato, o piuttosto la riduzione dei margini causata dalla stasi del fatturato così come dall’aumento di tutte le voci di costo a causa dell’inflazione. In un periodo di inflazione come quello che stiamo attraversando, la stasi dei ricavi è già di per sé una perdita! Se l’inflazione cresce a due cifre e il fatturato rimane costante ed è intuitivo che stiamo subendo una riduzione dei guadagni. Che fare dunque per cercare di non aggravare ulteriormente la situazione?
Osservare i più bravi
Come detto all’inizio, se si desidera migliorarsi è necessario imparare nuove competenze. Se contro l’aumento della burocrazia la categoria non può fare molto, al massimo può dotarsi di programmi sempre più evoluti capaci di contenere il problema, su fronte dei ricavi il singolo Titolare se vuole può fare moltissimo. Dal momento che la farmacia è un negozio al dettaglio, ed i suoi guadagni sono strettamente collegati alla tipologia della merce che acquista e i prezzi a cui riesce a rivenderla, il tema centrale è la gamma d’offerta. Pertanto, per migliorare la redditività, è necessario ottimizzare l’assortimento trattato. E qui cominciano le criticità perché l’assortimento delle varie farmacie non è frutto di attente riflessioni, ma piuttosto di acquisti dettati spesso dalla simpatia verso il singolo rappresentate. Questo modo di procede genera un eccessivo numero di referenze, prodotti copia per la stessa sottocategoria… tutte cose che impattano negativamente sul conto economico della farmacia riducendo la redditività.
La domanda a questo punto da porsi è: Come fanno ad acquistare le grandi catene?
Le catene sia di farmacie che piuttosto della grande distribuzione, pongono una attenzione maniacale nello sviluppo della gamma, sia cercando di contenere il più possibile il numero delle referenze trattate, sia inserendo con molta attenzione i nuovi prodotti, il tutto sempre supportato dai numeri. Se il Titolare vuole migliorare la redditività della sua attività deve pertanto porre molta attenzione alla costruzione della gamma, il che vuol dire mettere in discussione le scelte passate e riflettere, categoria per categoria, quali debbano essere i prodotti da tenere in assortimento e quali da eliminare. Perché una gamma snella ben focalizzata può aumentare il risultato finale in maniera veramente strepitosa.
Voi cosa ne pensate? Quale è la vostra ricetta per migliorare la redditività della farmacia?
GCP
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