Alla vigilia di una nuova era “plastic free” scandita dagli step dell’Unione Europea e dal grido di allarme di un pianeta invaso dalla plastica, l’80% degli italiani teme di essere alle soglie di un disastro ambientale e il 74% “pensa di aver contribuito personalmente alle isole di plastica presenti negli oceani”. Per il 50% degli italiani (1 su 2) il problema è molto serio e oltre 1 su 3 ritiene che siano le aziende a dover offrire risposte concrete per la riduzione dell’uso della plastica nelle confezioni dei prodotti venduti, aziende che per il 77% non stanno facendo abbastanza per la sostenibilità ambientale.
Questo è il quadro che emerge dal primo studio Ipsos dedicato alla “plastica”, che l’Istituto ha condotto sulla tematica della Csr (corporate social responsibility – responsabilità sociale d’impresa) e sostenibilità ambientale, rapporto che fotografa una crescente consapevolezza degli italiani e delinea le aspettative degli stessi nei confronti delle aziende in tema di impatto ambientale.
Quindi “l’emergenza ecologica non è più percepita come priorità solo da una élite, ma è un problema vissuto dalla gran parte delle persone che se ne fanno carico, prima di tutto, attraverso un’acquisizione di una conoscenza qualificata” cresciuta negli ultimi 4 anni del 65%, ma anche della messa in atto di piccoli gesti volti a ridurre l’impatto della plastica nella vita quotidiana. Con una tale attenzione al tema, potrebbe essere lungimirante lanciare una serie di iniziative per rendere la farmacia più amica dell’ambiente, passiamo quindi in rassegna quattro idee che possono essere realizzate con modesti investimenti, quando addirittura a costo zero.
1Lanciare la borsa riutilizzabile con il nome della farmacia
Senza dubbio il primo passo da fare per rendere la farmacia amica dell’ambiente, è quello di sostituire le tradizionali shopper, anche se di materiale riciclabile con buste di carta o piuttosto shopper ecologiche in cotone con il nome della farmacia. Le nuove buste di bioplastica che oggi vengono usate impiegano bene 6 mesi per degradarsi se gettate erroneamente in mare, contribuendo così all’alterazione dell’ambiente marino. Insomma il ritorno a fare i pacchettini di carta, come si faceva ancora qualche anno fà, anche se all’inizio, potrebbe rappresentare una soluzione meno efficiente in termini di tempo rispetto all’uso delle classiche shopper, costituisce sicuramente una scelta migliore in termini ecologici.
2 Introdurre la vendita di spazzolino di bambù
Un altro modo per rendere la farmacia amica dell’ambiente a costo zero, consiste nel mettere in vendita prodotti con basso impatto ambientale e soprattutto riciclabili e compostabili. A questo proposito, un idea potrebbe essere quella di offrire spazzolini da denti con il manico in bambù. Pensiamo per un attimo a tutti gli spazzolini di plastica che abbiamo comprato, usato e buttato via negli ultimi anni, se non correttamente riciclati, molti di questi strumenti sono ancora in giro da qualche parte nel nostro pianeta e ci resteranno forse per migliaia di anni a venire! Scegliendo di vendere spazzolini di bambù possiamo non solo contribuire alla riduzione della plastica ma anche all’innalzamento della cultura ecologica dei nostri clienti. Rimanendo sempre nella categoria spazzolino da denti, un’altra soluzione potrebbe essere quella di vendere spazzolini dove è possibile sostituire la testa con le setole riutilizzando il braccio. Chi lavora in farmacia da qualche anno ricorderà sicuramente di un prodotto simile lanciato con molta lungimiranza, ma poco successo, da parte di una nota azienda italiana attiva nella cura della bocca!
3 Vendere solamente pettini o spazzole in legno o metallo
Un ulteriore passo per far evolvere l’assortimento della farmacia verso uno più rispettoso dell’ambiente, è quello di offrire solamente pettini e spazzole per capelli in legno, o in metallo. Questi prodotti, che durano molto di più di quelli tradizionali in materia plastica, hanno il vantaggio non solo di essere riciclabili, ma anche di possedere un immagine più distintiva e professionale.
4 ritorno alle origini, vendere tisane sfuse
La maggior parte delle bustine con cui sono confezionate le tisane contengono della plastica per impedire che la bustina si strappi quando è inzuppata nell’acqua calda, inoltre, per proteggere le caratteristiche delle erbe, ogni singola bustina è protetta da un ulteriore involucro di plastica. Per ridurre l’impronta ambientale, un idea potrebbe essere quella di tornare a proporre tisane sfuse . Senza dubbio, pesare le erbe e preparare il sacchetto richiede più tempo rispetto alla vendita della classica confezionate con le dieci bustine, ma attenzione perché il maggior tempo impiegato può contribuire a stringere una relazione più forte con il cliente e a distinguerci dalla massa!
Buona riflessione.
GCP
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
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