L’Italia sta invecchiando! Si stima che entro il 2030, ossia tra poco più di 7 anni, circa il 30% degli italiani avrà più di 65 anni! Se tale dato è assolutamente preoccupante per coloro che sono chiamati a far quadrare i conti della sanità, rappresenta però una interessantissima opportunità per chi come i farmacisti sono attivi nel mercato della salute. Del resto la sfida della farmacia dei prossimi anni sarà tutta incentrata sul fornire risposte ai bisogni di una popolazione sempre più anziana, sia attraverso la distribuzione di farmaci, ma anche grazie l’erogazione di servizi economici e veloci. Sicuramente le nuove prestazioni saranno più evolute rispetto a quelle comunemente erogate, del resto il commercio elettronico avanza, ed il mercato evolve; pertanto, se non vogliamo rischiare di divenire ininfluenti è assolutamente necessario riorganizzarsi ed adattarsi al cambiamento!
Il servizio instore come barriera al commercio elettronico
Ormai sul web si può acquistare di tutto, ma alcuni prodotti prima di essere acquistati richiedono una consulenza: tanto più il consiglio è importante per il corretto uso del bene, tanto più tale servizio rappresenta una barriera all’acquisto online dello stesso. Pensiamo ad esempio all’analisi del capello che alcune farmacie dispensano ai propri clienti, un conto è acquistare uno shampoo su Amazon, altra cosa è ricevere un consiglio mirato dopo aver fatto l’analisi del cuoio capelluto ed aver individuato il prodotto più idoneo per le problematiche della singola persona. Se gli anni della pandemia hanno evidenziato l’importanza dei servizi di cui il cittadino può beneficiare in farmacia, sancendo l’avvio della mitologica “Farmacia dei Servizi”, toccherà ora alla categoria procede in questa direzione introducendo ulteriori prestazioni a favore della cittadinanza.
Cure domiciliari: i servizi a casa del malato
La sfida dei prossimi anni del Sistema Sanitario sarà quella di mantenere gli italiani in salute ricorrendo sempre meno ai ricoveri ospedalieri in favore di cure domiciliari, approccio questo estremamente economico e flessibile. Si stima che un giorno di assistenza domiciliare abbia un costo pari al 10% in meno rispetto a quello di ricovero ospedaliero classico. Pertanto in ragione dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle richieste di prestazioni sanitarie, con molta probabilità la sanità domiciliare crescerà in maniera considerevole e con essa tutte le strutture che erogheranno tali servizi. In ragione che molte prestazioni domiciliari saranno dispensate da professionisti come infermieri e fisioterapisti, (figure professionali che possono operare già all’interno della farmacia), e che i nuovi servizi saranno pagati dall’SSN, la farmacia potrebbe partecipare a questa importante rivoluzione ritagliandosi un proprio ruolo in quello che sulla carta si presenta come un “ricco” mercato.
Controllo remoto e non solo
Ma grazie alla tecnologia digitale sono sempre di più i servizi che la farmacia potrebbe mettere a disposizione della clientela contribuendo al miglioramento della salute delle persone sia malate che sane. A questo proposito pensiamo al monitoraggio dell’assunzione dei farmaci con tanto di avviso in merito alla mancata assunzione del farmaco, o piuttosto l’invio di messaggi di ricordo per passare a ritirare le nuove confezioni quando i prodotti stanno terminando…
Concludendo, si può ipotizzare che la farmacia del domani, se non vuole essere marginalizzata, sarà sempre più un centro di dispensazione di prestazioni a valore aggiunto piuttosto che un mero operatore logistico che dispensa solo scatole.
Voi cosa ne pensate?
GCP
Via Luigi Salvatore Cherubini, 13 - 50121 Firenze
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