Il mondo dopo il Covid19
Nel futuro della farmacia l’e-commerce non rappresenterà un possibile servizio aggiuntivo, ma piuttosto un must, ossia una condizione necessaria per operare!
Dopo la pandemia, che ha avvicinato anche i meno intraprendenti all’acquisto sul web, la consegna a domicilio sta diventando una necessità, non solo nelle città, ma anche nei piccoli centri. È sufficiente passeggiare per la strada una mattina in cui c’è la raccolta della carta, per vedere come i pacchi di Amazon siano ormai ubiquitari davanti alle porte di moltissime abitazioni. Non accettare la sfida dell’e-commerce equivale a non accogliere l’evoluzione del mercato, scegliendo coscientemente di divenire marginali. Nell’immediato la farmacia può pensare di affrontare la sfida della consegna a casa ricorrendo a strumenti come Pharmap, o prodotti similari, ma questa scelta, già futurista per alcuni , potrebbe non essere sufficiente per garantire un futuro.
Un esempio illuminante
È di pochi giorni fa, la notizia che Amazon, che dopo alcune prove ha deciso di entrare nel business della distribuzione dei farmaci con il proprio nome. La cosa veramente rilevante, è che a seguito di questo annuncio, grandi catene di farmacie come CVS o Wolgreens, hanno iniziato a vedere le loro quotazioni scendere in maniera considerevole. Qualcuno potrà obiettare che la borsa anticipa i fenomeni, e gli investitori hanno iniziato a vendere i titoli in previsione di future contrazioni del business, ma che per ora non c’è da aver paura… Sicuramente nel breve non succederà nessuna catastrofe, ma l’esperienza insegna che il commercio elettronico prende rapidamente campo, ridisegnando i rapporti di forza tra i vari operatori.
L’importanza di prepararsi
Se difronte alla scesa in campo di Amazon grosse catene strutturate hanno iniziato a “soffrire”, cosa potrebbe succedere a singole farmacie organizzate in molti casi ancora come trenta anni fa? Sicuramente i problemi potrebbero essere rilevanti, anche perché con la riforma della ricetta elettronica, il vecchio sistema delle prescrizioni lasciate in farmacia dal medico curante per i propri assistiti scompare, con il risultato che la clientela sarà più fluida. Ma libertà fa rima con comodità, elemento questo che da sempre caratterizza l’e-commerce . Nel momento in cui la normativa permetterà di spedire anche farmaci, non solo integratori e prodotti OTC, il commercio elettronico potrebbe rappresentare la scelta ottimale per tutti i pazienti cronici. In ragione di ciò è assolutamente necessario non perdere altro tempo ed aprirsi a questa grande rivoluzione.
Il valore della rete
La gran parte delle farmacie sono delle micro imprese con scarsissime competenze tecnologiche, ed incapaci di muoversi agilmente in un campo completamente nuovo come il web. In ragione di queste considerazioni, credo che la possibile risposta al bisogno di aprirsi della categoria al commercio elettronico dovrebbe essere più di sistema che del singolo. A questo proposito esistono molti esempi, come è il caso di Bergamo, dove i commercianti si sono associati per dare vita ad una piattaforma comune dei negozianti e competere con i giganti del web, o piuttosto di catene come il caso Conad con i suoi oltre 3000 Pdv di proprietà di singoli imprenditori, attiva anche sul web . Certo è, che chi non si preparerà per tempo alla nuova sfida potrebbe avere diversi problemi. Sicuramente il commercio elettronico sarà un elemento determinante della farmacia del futuro.
Buona riflessione.
GCP
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