Innovare: una necessità, non un opzione!

Basta aprire un qualsiasi giornale per trovare lunghe pagine sul tema dell’innovazione e sugli innumerevoli benefici che essa apporta, sia a livello di sistema paese che di singola impresa. Ma se l’innovazione è così determinante e foriera di vantaggi, perché siamo tutti distratti e pochi decidono di intraprendere tale cammino virtuoso? Forse la risposta è che più o meno tutti siamo indaffarati in mille attività e non troviamo il tempo per provare a fare le cose in maniera diversa.

Anche in farmacia l’innovazione è meno presente di quanto potrebbe essere, addirittura, i pochi cambiamenti sono giunti grazie all’azione dei vari operatori della filiera, piuttosto che per iniziative dei singoli. Un esempio su tutti è rappresentato dai programmi di gestione, oggi ubiquitari, ma che all’inizio si sono affermati grazie alla spinta dei grossisti, che vedevano in ciò uno strumento per velocizzare il loro lavoro. Del resto la categoria è spesso “soffocata” dalle diverse incombenze burocratiche, che assorbono tempo e dirottando l’attenzione verso aspetti urgenti ma non determinanti, con il risultato che nella gran parte delle oltre 19.000 farmacie si continua a lavorare come qualche decina di anni fa, anche se ormai il lavoro è cambiato a cominciare dalla sua profittabilità!

Quando la redditività dell’impresa diminuisce è assolutamente necessario intervenire per migliorare l’efficienza, ossia fare di più con meno. Si comprende pertanto come il tema dell’innovazione tecnologica e del miglioramento dell’efficienza sia un argomento sempre più stringente ed attuale per la categoria. Negli ultimi periodi infatti a causa della riduzione dei margini sulla vendita dei prodotti etici, la redditività ha subito una consistente contrazione, fenomeno che probabilmente non è destinato a fermarsi, vedi riduzione del valore della ricetta, ma anche l’affermazione di nuovi canali di vendita come l’e-commerce. L’ulteriore perdita di redditività, sommata a quelle che si sono già scaricate sul canale negli anni passati, non può essere sopportata a patto di un profondo ripensamento dell’organizzazione del lavoro, e forse anche del perimetro del business, come l’apertura a nuovi servizi.

Difronte a questo panorama, il pericolo è quello di perseguire facili scorciatoie come la riduzione indiscriminata del personale, scelta, che se nel breve potrebbe favorire un risparmio, nel lungo, potrebbe mostrarsi fatale a causa, della diminuzione del livello di servizio offerto e della relativa insoddisfazione della clientela. In questo settore, l’efficienza deve essere trovata in tutte quelle attività che il cliente non vede, ma che costano tempo e quindi denaro e che devono essere eliminate. Un esempio lampante è rappresentato dall’adozione del magazzino automatizzato e della riduzione del tempo necessario per il carico della merce e per servire i clienti, grazie alla nuova tecnologia, a parità di organico si ha un innalzamento del servizio offerto, o un aumento dei clienti serviti. Un ulteriore esempio di questo tipo di innovazione è costituito dall’installazione di una piattaforma VMI, grazie a questi programmi è possibile automatizzare il lancio degli ordini ai grossisti e risparmiare fino a 5 settimane uomo per anno, riducendo al tempo stesso il valore del magazzino, non che il numero dei mancati!

Che piaccia o meno, la farmacia rimarrà un business proficuo a patto di sviluppare un modello di gestione efficiente al passo con i tempi, dove la tecnologia sarà sempre più determinante.

L’innovazione non è più rimandabile!

Buona riflessione

GCP

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