Una riflessione sul virus

Dopo l’elogio per tutto il personale sanitario che ha dimostrato, e sta dimostrando, carattere e competenza eccezionali fatto nel post precedente, vorrei concentrare l’attenzione in questo sulle cose non positive che l’attuale crisi ha messo in evidenza. In  particolare desidero condividere una riflessione sulla “avidità/leggerezza” che caratterizza la nostra società e di come questi atteggiamenti siano assolutamente perniciosi per tutti, nessuno escluso. In questi giorni dove il virus sta divampando in tutto il mondo, si scopre ad esempio che l’America, non certo un paese qualsiasi, non produce più sul suo territorio non solo le famose mascherine sanitarie  di cui anche l’Italia è sguarnita, ma anche importanti principi attivi per farmaci assolutamente fondamentali come l’ibuprofene, o piuttosto i vari antibiotici, preferendo acquistarli in Cina, mettendo così in serio pericolo la salute dei suoi cittadini difronte ad un evento come quello che stiamo vivendo che logicamente riduce gli scambi tra le nazioni . La pandemia che sta flagellando il mondo sta mostrando come contare su produzioni straniere potrebbe non essere saggio in momenti di calamità, come può dunque scegliere una grande nazione di dipendere totalmente da altri per la realizzazione di prodotti strategici? La risposta sconcertante è l’Avidità!!!

Gordon Gekko, l’interprete del film Wall Street di Oliver Stone, nel suo memorabile monologo affermava che l’avidità sarebbe stata la forza che avrebbe raddrizzato le sorti della malandata America, ma trenta anni dopo, la pandemia dimostra che il suo pensiero è assolutamente sbagliato, o almeno non può essere applicato a tutti i settori. Rimanere senza la nuova collezione di abiti in arrivo dal Bangladesh può essere un problema, ma trovarsi senza farmaci può rappresentare la condanna a morte di migliaia di persone!

La sanità rappresenta un elemento strategico di una nazione evoluta e i prodotti necessari al suo funzionamento lo sono altrettanto, per questo non possono essere considerati alla stregua di una banale commodity o di una collezione di vestiti usa e getta. Basare tutte le scelte soltanto sul fattore prezzo, andando a cercare sempre l’offerta più economica potrebbe essere profondamente sbagliato, anche perché non sempre c’è il sole, come tutti sanno ci sono anche giorni di pioggia e non aver l’ombrello perché tenerlo in casa costa troppo, potrebbe obbligarci a bagnarci! Logicamente il discorso appena fatto per l’America vale per l’Italia, credo che questa grande calamità ci stia svegliando dal sonno in cui tutti eravamo assopiti, gli elementi strategici per garantire la salute nazionale devono seguire vie diverse di approvvigionamento. Ma soprattutto ci ricorda che è necessario dotarsi di scorte di sicurezza da usare in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo anche se questo ha un costo!

Buona riflessione.

GCP

(guardalo è memorabile!!!!)

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